Mobilità e graduatorie interne scuola

Mobilità e graduatorie interne scuola

Le scuole italiane hanno bisogno di nuovi docenti. Si stima che siano 94 mila le cattedre al momento vuote che attendono di essere coperte da insegnanti preparati e professionali.

La mobilità scolastica è una condizione normale nel settore dell’istruzione, che porta il corpo docenti a cambiare ruolo o sede di insegnamento. Essa può essere volontaria, quando l’insegnante decide di cambiare consapevolmente sede o ruolo, oppure obbligatoria, se nella sua scuola ci sono troppi insegnanti, in relazione al reale fabbisogno.

Per poter beneficiare della mobilità scolastica, gli insegnanti devono entrare nelle graduatorie interne della scuola.

Graduatorie interne scuola: cosa sono?

La graduatoria interna della scuola è un elenco stilato una volta l’anno e valido fino alla fine dei due quadrimestri di lezioni. Lo scopo delle graduatorie interne della scuola è quello di segnalare gli insegnanti perdenti posto, a seguito della riduzione del numero di cattedre o posti.

I docenti da inserire nelle graduatorie interne della scuola devono essere titolari di incarico triennale presso la propria scuola. Questi insegnanti saranno classificati sulla base di una valutazione di punteggi assegnati in base a un insieme di criteri.

Le graduatorie interne dell’Istituto sono predisposte per ogni classe di concorso e per ogni tipologia di posto e vengono pubblicate entro 15 giorni dalla scadenza dell’ordinanza per la presentazione delle domande di mobilità scolastica.

Un docente entra nelle graduatorie in una certa posizione in base al punteggio posseduto, che varia in base agli anni di esperienza, alle esigenze famigliari, ai titoli conseguiti e ai corsi seguiti. Ognuno di questi fattori concorre a formare il punteggio in graduatoria con un numero di punti prestabilito.

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Come entrare nelle graduatorie interne scuola

Per entrare nelle graduatorie interne delle scuole, i docenti devono presentare una domanda online presso lo sportello Istanze Online. Ogni anno, vengono pubblicate delle date precise per compiere questa operazione. Nel 2022, per esempio, le domande per accedere alla mobilità potevano essere inoltrate dal 28 febbraio al 15 marzo.

Nei successivi 15 giorni, come previsto dalla legge, sono state presentate le graduatorie.

Le altre date di interesse per i docenti sono state:

  • entro il 14 aprile: possibilità di richiedere la revoca della domanda presentata;
  • entro il 23 aprile 2022: il docente poteva inviare la comunicazione circa eventuali incongruenze nella lettera di convalida dell’istanza. Infatti, una volta presentata la domanda, il docente riceveva una mail con rimando alla lettera di notifica riportante i dati considerati e i punteggi attribuiti e reperibile nella sezione Archivio di Istanze Online. Se essa presentava incongruenze, il docente poteva comunicarlo all’USP competente entro 10 giorni dalla ricezione della lettera e comunque entro il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità;
  • entro il 23 aprile 2022: presentazione domanda per i docenti perdenti posto, entro 5 giorni dalla data di comunicazione dell’accertata soprannumerarietà;
  • entro il 23 aprile 2022: presentazione domanda docenti destinatari di nomina in ruolo giuridico dopo il 15 marzo 2022. I docenti sono infatti riammessi entro cinque giorni dalla nomina;
  • 19 aprile 2022: comunicazione al SIDI dei posti disponibili;
  • 23 aprile 2022: comunicazione al SIDI domande di mobilità;
  • 17 maggio 2022: pubblicazione movimenti.

Ogni anno le procedure si ripetono e i docenti sono invitati a prendere atto delle scadenze per poter entrare in graduatoria. I docenti che non vengono inseriti in graduatoria continuano a lavorare presso la sede attuale. Inoltre, non possono presentare domanda per i successivi due anni.

dote scuola

Dote Scuola 2022/2023 Regione Lombardia: quando arriva?

La Dote scuola 2022-2023 è un buono del valore da 200 a 500 € per libri di testo, attrezzature tecnologiche da usare in aula e altri strumenti didattici. Non solo, se ne può usufruire anche per: mostre, musei e teatri, divise, protezioni e calzature per il lavoro in laboratorio, strumenti per il disegno tecnico e molto altro.

La dote scuola non si applica al materiale di cancelleria.

A chi è rivolta la Dote Scuola?

I contributi sono stati previsti dalla Regione Lombardia e destinati a studenti e studentesse dai 3 ai 21 anni residenti in Lombardia e che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, quindi anche i licei o gli istituti professionali. L’obiettivo è quello di portare gli studenti, soprattutto quelli provenienti da famiglie con meno disponibilità economiche, a proseguire gli studi.

Infatti, per richiedere la dote scuola, è necessario possedere un valore ISEE non superiore a euro 15.748,78, richiesto a partire dal 1° gennaio 2022 e in corso di validità al momento della presentazione della domanda.

Domanda presentata: quando arriva la Dote Scuola 2022-2023?

Approvata il 23 maggio 2022, l’edizione 2022-2023 di Dote scuola consentiva l’accesso agli studenti idonei tramite la presentazione di una domanda da compilare online. Questa si poteva facilmente inviare attraverso il sito ufficiale Bandi Online in forma di autocertificazione, accedendo al sistema con le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), oppure utilizzando la Carta Nazionale o Regionale dei Servizi (CNS o CRS) o la Carta d’Identità Elettronica (CIE), con PIN personale e lettore della Carta.

L’apertura della ricezione delle domande si è tenuta dalle ore 12.00 del 7 giugno 2022 alle ore 12.00 del 12 luglio, come opportunamente indicato dal sito della Regione Lombardia. Coloro che hanno compilato in modo corretto la domanda si stanno chiedendo a quanto ammonta il contributo a loro dovuto e quando potranno spenderlo per l’acquisto di libri di testo, strumenti tecnologici e altre attrezzature utili per gli studenti.

Il valore economico del contributo a fondo perduto viene stabilito sulla base delle risorse disponibili e del numero di domande ricevute, ma comunque è stabilito in un range tra i 200 e i 500 euro.

L’erogazione del contributo ha avuto inizio dal 7 settembre 2022 mediante tessera CRS o CNS, utilizzabile fino al 31 gennaio 2023, presso i negozi autorizzati. Gli studenti hanno ricevuto una e-mail da Edenred, a seguito della comunicazione dell’esito della domanda, all’indirizzo indicato in fase di compilazione.

Per spendere il buono, nel caso in cui il negozio non sia munito di POS per il pagamento virtuale, lo studente può fornire il codice fiscale e due caratteri presi dal Codice Dote Scuola.

Come usare la Dote Scuola con tessera sanitaria o app

La famiglia che riceve il Codice Dote scuola via mail deve registrarsi sul sito https://beneficiari.edenred.it/, inserendo poi il Codice Fiscale del genitore o legale rappresentante e la data di nascita del minore beneficiario, nella sezione Programmi Sociali Pubblici.

Da questa sezione è possibile anche leggere la lista dei punti vendita convenzionati con Dote Scuola. Per utilizzare il contributo, basta recarsi nelle sedi presentando la Tessera Sanitaria per le transazioni, oppure fornendo il Codice Fiscale su cui è stato caricato il contributo e due caratteri a caso del PIN Dote Scuola, da caricare sul portale affiliati del rivenditore.

In alternativa, è possibile anche pagare con app Ticket Restaurant. L’applicazione è in grado di generare un codice di pagamento (codice OTP) da fornire all’esercente.

Se lo studente dovesse smarrire il PIN Dote Scuola, può recuperarlo all’indirizzo https://beneficiari.edenred.it/web/ticketservice/recuperapin attraverso il Codice Fiscale del richiedente e quello del beneficiario. Altrimenti, è possibile recuperare il PIN Dote Scuola tramite l’app Ticket Restaurant.

24 cfu

Scadenza 24 CFU il 31 Ottobre 2022

Il 31 ottobre 2022 è un crocevia essenziale per i 24 CFU.

Questa data cambierà tutto, per diventare docente di scuola italiana occorrerà acquisire 60 CFU ad un costo probabilmente più elevato al contrario chi riesce ad acquisire i 24 CFU entro il 31 ottobre si troverà pronto per partecipare sia ai concorsi che saranno emanati in futuro che ad iscriversi alle graduatorie per le supplenze.

Come acquisire i 24 CFU e le Università dove ottenerli

I 24 CFU ancora per poco sono il requisito essenziale o per chiunque voglia intraprendere una carriera negli istituti scolastici secondari di primo e secondo grado. Interessano ai docenti che non sono abilitati e che non hanno un servizio pari a tre annualità.

I 24 cfu sono stati introdotti dal MIUR nel 2017 così da permettere al docente di acquisire una visione ampia per svolgere al meglio il ruolo di insegnante.

Per i posti di insegnante tecnico-pratico occorre:

  • diploma valido per l’accesso alla classe di concorso richiesta fino al 2024/25, si consiglia acquisirli entro il 31 ottobre, poi necessiterà anche l’abilitazione o laurea triennale

Per i posti di sostegno:

  • Oltre ai requisiti necessari per i posti comuni o per i posti di ITP, occorre ottenere il titolo di specializzazione sul sostegno.

Per le altre classi di concorso, i laureati non abilitati che non hanno maturato i 36 mesi di servizio, devono conseguire tale titolo.

Le materie su cui verte sono le seguenti:

  • Antropologia
  • Psicologia
  • Pedagogia
  • Metodologie e tecnologie didattiche.

I 24 CFU devono essere svolti esclusivamente da Università pubbliche o private.

Riforma reclutamento docenti

Riforma reclutamento docenti: le novità in Gazzetta Ufficiale

Il Decreto di Conversione n. 36 (convertito in legge N. 79 del 29 giugno 2022), riforma del reclutamento degli insegnanti, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

La riforma è legge, ma per la sua attuazione servono altri passaggi, ulteriori provvedimenti da emanare. Esso contiene il nuovo iter formativo che i futuri docenti dovranno seguire per conseguire l’abilitazione.

Vediamo in breve in cosa consiste e quali percorsi devono affrontare gli aspiranti insegnanti per ottenere la cattedra.

Novità per gli insegnanti: il percorso da 60 CFU

I futuri insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado dovranno affrontare un percorso formativo da 60 CFU/CFA presso le Università, con una prova finale che comprenderà un test scritto (non più a crocette, ma con domande aperte) e uno orale. Il numero dei posti disponibili dipenderà dal fabbisogno di cattedre dell’anno scolastico.

Il percorso non è ancora definitivo e dovremo attendere il DPCM che dovrà essere pubblicato entro il 31 luglio 2022.

Questo Decreto Ministeriale dovrà indicare:

  • il contenuto e la struttura dell’offerta formativa, che corrisponde a 60 CFU/CFA, di cui almeno 10 in ambito didattico, comprese attività di tirocinio diretto e indiretto non inferiori a 20 CFU/CFA. Per ogni stage, la frequenza in classe non può essere inferiore a 12 ore;
  • la quantità di crediti universitari o accademici riservati alla formazione per persone con disabilità
  • quante attività formative siano necessarie per sostenere l’esame finale
  • modalità di svolgimento degli esami finali universitari, scritti e orali.

I 24 o 30 CFU già acquisiti saranno riconosciuti

Se gli insegnanti possiedono già 24 o 30 CFU (acquisiti entro il 31 ottobre 2022) in quanto già inseriti nelle GPS, questi verranno riconosciuti.

Gli insegnanti saranno poi comunque chiamati ad integrare la formazione iniziale, attraverso un percorso che li porti al conseguimento di 60 crediti.

Questa fase transitoria durerà fino al 31 dicembre 2024, tempo in cui i candidati dei concorsi a cattedra già in possesso di crediti, potranno conseguire i restanti dopo aver superato il concorso. Il nuovo regime, invece, entrerà in vigore tra il 2025 e il 2026.

Gli insegnanti che possiedono almeno tre anni di servizio svolti negli ultimi cinque anni potranno partecipare ai concorsi senza la necessità di ottenere ulteriori crediti o l’abilitazione. Tuttavia, è richiesto che almeno un anno di servizio sia stato svolto nella stessa classe di concorso per cui si partecipa al concorso.

Dunque, per accedere al ruolo: uno studente appena laureato in una facoltà magistrale, (triennale per ITP), deve accedere al corso da 60 CFU, superare la prova finale, iscriversi a concorso e superare un anno di prova in servizio con test finale e valutazione.

Come funziona il reclutamento docenti: costo, concorso, graduatoria, anno di prova

I concorsi saranno annuali e vi accederanno solo un numero limitato di candidati, in base al fabbisogno di cattedre di un certo anno. Il costo del corso è interamente a carico dello studente, ma ci sarà un prezzo calmierato, ovvero un tetto massimo che l’università dovrà proporre.

La frequenza di questi corsi sarà obbligatoria e in presenza, per un minimo dell’80% delle ore. Una volta ottenuti i 60 CFU a seguito della prova finale, si accede a un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o nazionale.

Il concorso si suddivide in una prova scritta a risposta aperta, e una prova orale per verificare l’attitudine all’insegnamento, e infine l’apertura di una graduatoria in base ai risultati dei test.

Per la precisione, ci saranno due graduatorie: una composta dai vincitori che possiedono il titolo di studio e l’abilitazione, e una contenente i vincitori che devono ancora conseguire l’abilitazione, quindi coloro che stanno integrando il numero di crediti e chi ha effettuato tre anni di servizio.

I primi saranno assunti con contratto a tempo indeterminato e i secondi con contratto di supplenza annuale, che conseguiranno l’abilitazione attraverso i 30 CFU/CFA mancanti. Chi è in possesso di abilitazione avrà la priorità, mentre i futuri insegnanti sprovvisti di abilitazione saranno assunti qualora vi fossero posti vacanti.

Futuri insegnanti con abilitazione e insegnanti di sostegno

L’anno di prova è necessario per essere ammessi al ruolo di insegnante. Al termine di questo anno, subordinato al servizio svolto per almeno 180 giorni, di cui 120 di attività didattiche, è prevista una prova finale che consiste in un test di verifica delle competenze del futuro insegnante, e in una valutazione del dirigente scolastico e del comitato per la valutazione dei docenti.

Se questa prova viene superata, il docente è ammesso in ruolo nella scuola in cui ha prestato servizio, in alternativa dovrà ripetere l’anno di prova. Le regole appena riportate sono uguali anche per gli insegnanti di sostegno.

Il docente immesso nel ruolo dovrà permanere all’interno della medesima scuola per un periodo non inferiore a tre anni.

Futuri insegnanti sprovvisti di abilitazione

Ai vincitori del concorso non qualificati verrà chiesto di firmare un contratto annuale di supplenza con USR su base part-time e dovranno acquisire 30 CFU/CFA, attraverso i corsi di formazione iniziale e di qualificazione dell’Ateneo. Con il superamento degli esami finali (lezioni scritte e simulazioni) dei suddetti insegnamenti, gli interessati otterranno l’abilitazione all’insegnamento.

Una volta assunti nella scuola in cui hanno sostenuto il periodo di prova, vi dovranno restare nel ruolo di insegnanti per almeno quattro anni.

Novità della formazione retribuita

I docenti già in servizio, come previsto dal PNRR, possono essere premiati qualora decidessero di aderire al percorso di formazione su base volontaria. Coloro che supereranno con successo il corso triennale riceveranno una somma una tantum, che coincide con il 10 e il 20 per cento del proprio trattamento stipendiale.

Riforma utile o troppo complessa?

Il maxi emendamento di modifica al testo del PNRR contenente la riforma del reclutamento dei docenti propone nuove direttive per consentire agli aspiranti insegnanti di ottenere l’abilitazione. Qualcuno lo definisce un percorso lungo e tortuoso, ma dobbiamo tenere presente che l’obiettivo del Governo è quello di selezionare insegnanti preparati, con tutte le competenze necessarie per svolgere il loro compito in modo ottimale.

Non basterà più la laurea, ma occorrerà anche un percorso universitario specifico, per svolgere con consapevolezza i compiti connessi con la funzione di docente, portando a una maggiore partecipazione e inclusione degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, impartendo gli insegnamenti adeguati, tenendo conto delle caratteristiche psicologiche e caratteriali delle classi e sapendo utilizzare gli strumenti tecnologici e innovativi.

graduatorie gps 2022

Aggiornamento Graduatore GPS 2022: imminente apertura graduatorie

Una delle date più attese dal mondo docenti è, ufficiosamente, arrivata. In un incontro con le organizzazioni sindacali, il MIUR ha mostrato la bozza dell’ordinanza che regolerà l’aggiornamento delle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) del prossimo biennio.

Diverse fonti sindacali indicano come data di inizio per la presentazione delle domande, il 19 aprile. Il periodo entro il quale presentare la domanda dovrebbe essere di soli 20 giorni.

Prima dell’ufficialità si pensa che qualcosa potrebbe cambiare, manca infatti il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Quali sono le novità inserite nel nuovo bando GPS 2022

Estensione sulle sanzioni per l’interruzione o il rifiuto di un ruolo di supplenza.

Confermata la sanzione per chi non prende servizio in una sede indicata come preferenza, in questo caso non si potrà accedere a incarichi al 30 giugno o al 31 agosto, su quella classe di concorso. Da questa bozza sembra che la sanzione si estenderebbe anche alle altre classi di concorso a cui si è iscritti.

Ulteriore novità è prevista anche per chi interrompe un ruolo, senza giustificato motivo, e la sanzione non riguarderà più solo l’anno scolastico in corso ma l’intero biennio delle GPS.

Iscrizioni con riserva e seconde fasce

Le seconde fasce saranno dedicate agli aspiranti docenti, non ancora abilitati o specializzati. Nelle GPS per scuole primarie o dell’infanzia potranno iscriversi i laureandi in Scienze della Formazione, che in questo anno accademico hanno frequentato il terzo, quarto o quinto anno. Rispettivamente, dovranno possedere almeno 150, 200 o 250 CFU, al momento della presentazione della domanda.

Seconda fascia anche per quei candidati, anche privi di specializzazione, con almeno tre annualità di servizio di sostegno nel grado per cui si chiede l’inserimento. Valido anche l’anno in corso se si sono maturate almeno 180 ore.

Chi sta frequentando il TFA Sostegno si potrà iscrivere ma con riserva, con l’obbligo di scioglierla entro il 15 luglio. Quindi conseguendo il titolo finale.

GPS 2022, come aumentare subito il punteggio

Aumentare il punteggio in graduatoria è ancora possibile. Rivolgendosi ad enti accreditati al MIUR ai sensi della direttiva 170/2016, come Agatos Service, si potranno ottenere le certificazioni digitali necessarie per l’ottenimento di 2 punti in graduatoria.

Tutti i corsi proposti sono erogati totalmente online, possono essere seguiti dove e quando si vuole basta una connessione ad internet uno smartphone, pc o tablet. Alla fine del percorso vi è un test a risposta multipla, in caso di mancato superamento si potrà ripetere senza costi aggiuntivi. Terminato positivamente il test si potrà scaricare in autonomia la certificazione.

Oltre alle certificazioni digitali, Agatos Service è Test Center British Institute, per il rilascio di certificazioni linguistiche inglese B2-C1-C2, che associate al corso di perfezionamento CLIL, riconoscono fino a 9 punti per le graduatorie GPS.

infografica articolo gps 2022

apertura graduatorie gps

Apertura graduatorie GPS, quando sono previste?

La primavera sta arrivando e con essa anche gli aggiornamenti delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Ad agosto 2020 è stato possibile scegliere le scuole di preferenza, ma presto i candidati potranno anche aggiornare la propria posizione e avere più possibilità di scalare le graduatorie e ottenere una cattedra.

Sarà l’occasione per migliorare il proprio punteggio inserendo le certificazioni ottenute, i corsi frequentati o l’esperienza maturata nelle scuole.

Quando riaprono le graduatorie 2022?

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze servono per individuare supplenti da inserire negli istituti per lunghi periodi di tempo. Con l’ordinanza ministeriale n. 60 del 10 luglio 2020 sono cambiate molte cose per quanto riguarda il processo di selezione di queste figure professionali, e si prevedono novità anche per quest’anno.

Secondo l’attuale normativa (O.M. n. 60/2020) le attuali Graduatorie Provinciali e di Istituto per il personale docente sono valide per il biennio 2020/21 e 2021/22. L’aggiornamento è previsto nei prossimi mesi.

Questo vale anche per le Graduatorie Provinciali per le Supplenze che potranno essere aggiornate. Tuttavia, ricordiamo che l’Ordinanza Ministeriale numero 60 del 2020 è transitoria, scadrà quindi nel corso di quest’anno e sarà necessario un rinnovo, che sta richiedendo più tempo del previsto.

Per questo motivo potrebbe non esserci tempo a sufficienza per procedere e bisognerà attendere l’inizio del 2023. Si tratterebbe di un grave svantaggio per chi desidera assumere ex novo il ruolo di docente, aggiornare i titoli o cambiare provincia per aumentare le possibilità di essere selezionato.

I sindacati della scuola richiedono di rispettare i patti e di procedere con l’aggiornamento durante la primavera del 2022. Sarebbe utile per assegnare le supplenze prima dell’inizio dell’anno scolastico 2022-2023 e dare quindi avvio alle attività didattiche in modo più efficace.

Cosa devono fare gli aspiranti supplenti per inserirsi in graduatoria o aggiornare il punteggio?

La procedura di inserimento e aggiornamento delle graduatorie avviene completamente online per evitare code nelle scuole e processi burocratici inutili. E’ sufficiente quindi collegarsi al sito ufficiale delle Istanze Online Polis oppure cliccare su “Accedi all’istanza” sul sito del Ministero dell’Istruzione.

Scegli la provincia in cui vorresti insegnare, inserisci i tuoi dati personali e accedi al modulo di compilazione. Qui puoi scegliere il tipo di scuola dove insegnare e dovrai indicare se fai parte della fascia degli insegnanti abilitati o non abilitati.

Devi poi dichiarare i titoli di studio e le classi di concorso a cui puoi accedere, che si calcolano semplicemente inserendo il proprio livello di istruzione in appositi siti online.

Dopodiché, inserisci i corsi e le certificazioni che potrebbero aumentare il tuo punteggio in graduatoria.

Come ottenere un punteggio più alto e salire di graduatoria?

I metodi sono diversi:

  • Avere un titolo di studio più elevato consente di posizionarsi meglio fin da subito
  • Maturare esperienze di lavoro negli istituti (+12 punti per supplenze continuative in un anno, +2 punti per esperienze continuative più brevi);
  • Corsi e certificazioni, che sono il modo più semplice per ottenere punti e acquisire anche delle competenze utili ai fini dell’insegnamento;
  • Master di primo e secondo livello.

I corsi e le certificazioni che consentono di aumentare il punteggio in graduatoria sono di diversi tipi: possono interessare le lingue straniere, specializzazioni o anche il mondo digitale.

Nel primo gruppo rientrano tutte le certificazioni di lingue di livello B2, C1, C2. Le certificazioni digitali per aumentare il punteggio in graduatoria riconosciute dal Miur sono, per esempio, LIM, TABLET, CODING, ECDL, EIPASS, PEKIT ecc. Prima di iscriversi a un corso è necessario innanzitutto verificare che sia riconosciuto dal Miur e quindi che consenta di aumentare il proprio punteggio.

Per maggiori informazioni sull’argomento, non esitare a contattarci.

quali corsi danno punteggio

Quali corsi e certificazioni riconoscono punteggio nelle graduatorie docenti

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze sono liste che raccolgono i nomi dei docenti pronti per essere assegnati alle cattedre vacanti. Per ottenere quindi un posto di lavoro, gli insegnanti inseriscono i loro nominativi in queste graduatorie e attendono la chiamata dagli istituti.

I docenti sono divisi per provincia e classe di concorso e ognuno è individuato da un punteggio che gli permette di salire o scendere in graduatoria. Più si è “in alto”, ovviamente, e maggiori sono le possibilità di essere selezionati per lavorare in un istituto.

Come aumentare il proprio punteggio in GPS? Quali corsi sono riconosciuti dal Miur?

Cosa consente ai docenti di scalare le graduatorie?

Ciò che permette ai docenti di classificarsi meglio in graduatoria e di ottenere dei ruoli prima di altri colleghi è:

  • il titolo di studio
  • il monte ore di servizio negli istituti scolastici, in particolare per scuole primarie e dell’infanzia (servizio annuale calcolato in 180 giorni anche non continuativi durante l’anno scolastico o un servizio prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale che consente di ottenere 12 punti totali oppure calcolato mensilmente con almeno 16 giorni, anche non continuativi, che offre soli 2 punti), ma anche superiori di primo e di secondo grado;
  • formazione extra scolastica come corsi, master, certificazioni.

Corsi: un modo per aumentare il punteggio in graduatoria

Tra i modi più diffusi per aumentare i punteggi in graduatoria ci sono sicuramente i corsi di lingue, di perfezionamento, di informatica ecc. Attenzione, perché non tutti i corsi che possono sembrare utili all’insegnamento riconoscono punteggio.

I corsi, i master, il perfezionamento devono essere riconosciuti dal Miur, altrimenti offrono solo maggiori competenze ma senza aggiornare il punteggio in graduatoria.

I corsi riconosciuti dal Miur sono:

  • quelli digital, quindi, Lim, Tablet, Coding, IT Security, ecc.
  • quelli linguistici, in particolare le certificazioni di lingua inglese ESOL International
  • il corso CLIL per l’insegnamento di materie in lingua straniera
  • i corsi di perfezionamento, come quello BES (Bisogni Educativi Speciali), DSA, TIC (Tecnologie Informazione e Comunicazione)…
  • i master di primo livello.

Per scoprire quali sono i corsi riconosciuti e quanti punti consentono di ottenere, è possibile consultare la tabella di valutazione titoli del MIUR.

Master universitari di primo e secondo livello

I master universitari di primo e secondo livello offrono un aumento del punteggio in graduatoria. Si differenziano in quanto, nel primo caso, è necessaria la laurea triennale per accedervi e, nel secondo, quella magistrale.

Per ottenere il riconoscimento del punteggio è necessario frequentare un master che abbia un percorso di studio inerente alla propria classe di concorso, e che offra un totale di 1500 ore didattiche.

Certificazioni digitali

Nel mondo del lavoro odierno è fondamentale essere in possesso di competenze legate al mondo digitale. Per ottenerle, esistono corsi e certificazioni quali EDCL, PEKIT, EIPASS, LIM, TABLET e CODING, che consentono di migliorare i propri punteggi in graduatoria.

Certificazioni linguistiche

A livello linguistico, un insegnante dovrebbe dimostrare una certa preparazione. Per offrire una prova delle sue competenze, può avvalersi delle certificazioni riconosciute dal QCER (Quadro Comune Europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue) che divide i corsi in A1, A2, B1, B2, C1 e C2 in base al livello di conoscenza della lingua.

Il Miur consente di ottenere un miglioramento della posizione in graduatoria solo con le certificazioni B2, C1 e C2.

Consigliamo dunque agli aspiranti docenti di informarsi sulla validità dei corsi e se essi siano riconosciuti dal Miur. Non solo consentono di scalare le graduatorie, ma anche di acquisire utili competenze che aprono le porte a maggiori opportunità.

inviare la mad

Cos’è la Messa a Disposizione (MAD)

La messa a disposizione viene identificata con la sigla MAD ed è una candidatura che chiunque voglia lavorare all’interno di una struttura scolastica può presentare. Chi compila l’apposito modulo online per candidarsi, può accedere alle posizioni di insegnante o supplente, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA).

L’invio della Messa a Disposizione può anche essere effettuato senza un form precompilato ed inviato direttamente alla scuola dove si desidera lavorare.

In questo articolo vogliamo farti scoprire cos’è la Messa a Disposizione, quali sono le tipologie in vigore e come presentare la candidatura.

Tipi di MAD

La Messa a Disposizione è una candidatura formale per rendersi disponibili a coprire incarichi di supplenza nelle scuole. Non ha vincoli legislativi ed è possibile inviarla a un numero illimitato di istituti pubblici (tenendo sempre conto delle classi di concorso di cui parleremo più avanti).

Esiste una messa a disposizione per ogni tipologia di impiego all’interno delle scuole. In particolare, possiamo distinguere:

  • MAD online classica, per incarichi di supplenza
  • MAD su Sostegno, per insegnanti di sostegno
  • MAD ATA, dedicata, appunto, al personale ATA
  • MAD Recuperi Estivi, per candidarsi come insegnanti per recuperi estivi.

Per accedere ai ruoli di insegnante è necessario, insieme alla compilazione della domanda, esibire anche un diploma, laurea triennale, laurea magistrale o specialistica. Chiunque sia in possesso di altri ulteriori titoli di studio o specializzazioni ha ovviamente maggiori possibilità di essere convocato.

Come presentare la Messa a Disposizione

Innanzitutto, cominciamo col dire che la MAD deve essere redatta in modo formale da tutti coloro che vogliono candidarsi per una supplenza, per insegnare durante i corsi estivi o per entrare a far parte del personale ATA o di sostegno.

La domanda deve essere inviata presso l’istituto dove si desidera lavorare. Sarà il dirigente scolastico a prendere in carico la Messa a Disposizione del candidato.

Essa deve avere forma scritta e contenere una serie di informazioni molto importanti:

  • dati anagrafici e personali del candidato;
  • titolo di studio, esami aggiuntivi per l’accesso alle classi di concorso scuola;
  • le classi di concorso alle quali si può accedere per le supplenze, da verificare attraverso diversi software disponibili online o attraverso il Decreto Ministeriale n. 259 del 9 maggio 2017.

Per chi non lo sapesse, le classi di concorso sono dei codici identificativi che consentono all’aspirante insegnante di comprendere in quali istituti è possibile svolgere il proprio ruolo. Ognuno di essi richiede una specifica laurea o diploma tecnico, che il candidato deve possedere.

Inviare la MAD

Per inviare la MAD serve una PEC? La risposta è no. Il documento può essere inviato attraverso il proprio indirizzo personale di posta elettronica.

E’ possibile candidarsi presso gli istituti della propria zona o anche in altre province per aumentare le possibilità di essere chiamati. Ci sono diversi siti online che consentono di verificare la richiesta di personale in diversi istituti. Il nostro consiglio è quello di candidarsi presso scuole, licei e altro dove vi è una richiesta maggiore del ruolo che si vuole coprire.

Si può inviare la stessa Messa a Disposizione a più scuole contemporaneamente in modo da aumentare le possibilità di assunzione. Non ci sono tra l’altro dei periodi in cui inviarla in quanto le scuole sono sempre alla ricerca di nuovi supplenti in base alle esigenze.

Dunque, la Messa a Disposizione è veloce, vantaggiosa e consente di aumentare il proprio punteggio in caso di graduatoria per ogni lavoro che si svolge a scuola.

Grazie alle supplenze è possibile anche guadagnare fino a 12 punti in un anno di lavoro e scalare le graduatorie per incarichi in periodi successivi. Per ottenere maggiori informazioni sulla Messa a Disposizione, non esitare a contattarci.

aggiornamento graduatorie

Aggiornamento Graduatorie di istituto: Certificazioni digitali riconosciute

Si avvicina la primavera e con essa anche l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze. In questo periodo, gli aspiranti docenti possono inserirsi in lista per ottenere la cattedra oppure aggiornare il proprio punteggio, per salire di posizione.

Come è possibile ottenere un punteggio più alto e salire di graduatoria? I metodi sono svariati: innanzitutto, avere un titolo di studio più elevato consente di posizionarsi meglio fin da subito; le esperienze di lavoro negli istituti aumentano il punteggio in base alle ore trascorse con gli studenti; infine, corsi e certificazioni sono il modo più semplice per ottenere punti e acquisire anche delle competenze utili ai fini dell’insegnamento.

I corsi e le certificazioni possono essere di diversi tipi: possono interessare le lingue straniere, specializzazioni o anche il mondo digitale.

Quali sono le certificazioni digitali riconosciute dal Miur?

Le certificazioni digitali per aumentare il punteggio in graduatoria

Non tutti i corsi digitali sono riconosciuti dal Miur e quindi non consentono di scalare la graduatoria. E’ quindi necessario prestare attenzione se i centri che erogano corsi siano certificati dal Miur.

Ogni certificazione digitale riconosciuta dal Miur consente al candidato di ottenere 0,5 punti, fino a un massimo di 2 punti per quattro corsi. Questo a prescindere dal tipo di certificazione e dalla durata del corso.

Quali sono le certificazioni informatiche riconosciute dal Miur?

European Informatic Passport EIPASS

La certificazione EIPASS è una certificazione informatica molto utile per l’inserimento nel mondo del lavoro, in quanto consente di acquisire competenze relative all’ICT. Esistono diverse certificazioni in base alle esigenze. Ad esempio, c’è un EIPASS Junior per i più giovani, EIPASS 7 Moduli User ed EIPASS Progressive per gli alti profili, EIPASS Coding Secondaria, di livello intermedio per l’utilizzo di linguaggi di programmazione a scopo didattico.

EIPASS Teacher, in particolare, è pensato per quei docenti che mirano a insegnare agli allievi le competenze informatiche e digitali.

I percorsi EIPASS sono, in genere, in e-learning.

Basta contattare un EI Center e iscriversi ad uno dei corsi disponibili. I corsi sono suddivisi in moduli, ognuno con videolezioni, esercitazioni pratiche e test a risposta multipla.

Corso sull’uso didattico della LIM (lavagna interattiva multimediale)

Il corso LIM prevede l’acquisizione di competenze per effettuare lezioni interattive anche per alunni con DSA. Oggi la LIM è uno strumento sempre più utilizzato in ogni grado di scuola.

Il corso si può seguire in modalità e-learning e consiste in video lezioni ed esercitazioni pratiche.

Corso sull’uso didattico del TABLET

L’utilizzo del TABLET a scuola facilita l’apprendimento, in quanto permette di accedere rapidamente a informazioni utili all’interazione in classe, di condividere contenuti tra studenti e gruppi di lavoro, di analizzare i dati, accedere e interagire con biblioteche e documentazione online.

Il corso tablet serve ad apprendere tutte le funzionalità di questo strumento.

Corso CODING

Il corso coding è basato principalmente sul problem solving e ha l’obiettivo di stimolare lo sviluppo del cosiddetto pensiero computazionale.

Il Coding rappresenta un innovativo strumento di comunicazione che favorisce e facilita l’apprendimento e l’acquisizione di conoscenze, competenze ed abilità.

Patente europea per l’uso del computer ECDL

L’ECDL Full Standard è una patente informatica che attesta le competenze digitali di base. E’ l’ideale sia per gli studenti che per i futuri insegnanti. Consiste in sette esami che si possono preparare attraverso il materiale didattico fornito dall’ente certificatore (AICA).

Si possono conseguire anche singoli moduli ECDL, e conseguire il relativo attestato.

Gli esami si svolgono in genere da remoto, e consistono in test a risposta multipla ed esercitazioni pratiche, per provare le abilità nell’utilizzo di Word, Power Point, Excel, Google, ecc.

Per ottenere maggiori informazioni sui corsi che migliorano il posizionamento in graduatoria, non esitare a contattarci.

messa a disposizione mad

Messa a disposizione: come identificare la classe di concorso corrispondente al titolo di studio?

La Messa a Disposizione, identificata con la sigla MAD, è una candidatura spontanea che può presentare chiunque voglia assumere il ruolo di insegnante, supplente, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA).

La domanda si può compilare comodamente online e in modo molto facile. Questa operazione aumenta di molto le possibilità di essere contattati dagli istituti scolastici. Ciò perché gli incarichi ottenuti compilando questo form consentono di aumentare il punteggio in caso di graduatoria per delle posizioni aperte.

Chi compila un form online MAD si chiede sempre quali sono le classi di concorso corrispondenti ai titoli di studio posseduti. Per comprenderli, ci sono diversi servizi online che consentono di effettuare un ricerca selezionando il proprio livello di istruzione e visionando i requisiti accademici utili per poter accedere all’abilitazione all’insegnamento.

Vediamo quindi come si scrive una messa a disposizione e cosa sono le classi di concorso da inserire al suo interno.

Cosa sono le classi di concorso?

Le classi di concorso sono dei codici identificativi che vanno a individuare i requisiti accademici utili per poter accedere all’insegnamento. Nella pratica, un insegnante che vuole candidarsi può comprendere quale titolo di studio sia necessario per accedere a un certo ruolo.

Ogni classe di concorso richiede una determinata laurea o diploma tecnico, e l’aspirante insegnante può verificare di esserne in possesso grazie a una serie di comodi software online che, in base al proprio livello di istruzione, mostra le classi di concorso corrispondenti ai titoli di studio in possesso.

Questi software sono aggiornati in base al Decreto Ministeriale n. 259 del 9 maggio 2017. Nel caso in cui non si è a proprio agio con l’utilizzo di questi siti, è quindi possibile consultare il Decreto e ottenere maggiori informazioni sulle classi di concorso a cui si può accedere.

A cosa servono le classi di concorso?

Abbiamo visto che le classi di concorso sono molto importanti per capire in quale istituto poter insegnare in base al proprio titolo di studio.

Questa indicazione va inserita nella compilazione della Messa a Disposizione che può avvenire sia in forma digitale tramite email, che completando un comodo form online. Infatti, all’interno della richiesta formale vanno inseriti i dati anagrafici del richiedente, il suo percorso formativo e anche le classi di concorso, individuate inserendo online il proprio livello di formazione.

Senza questo dettaglio, la candidatura non può essere presa in considerazione dall’istituto.

Come candidarsi per le supplenze

La candidatura per le supplenze può essere presentata tramite l’iscrizione nelle Graduatorie Provinciali Scolastiche oppure inviare una Messa a Disposizione via mail, PEC, oppure tramite la compilazione dei web form sui siti delle scuole.

Questa può avvenire in qualsiasi momento dell’anno in quanto nelle scuole c’è sempre bisogno di personale. Quindi, se si desidera ricoprire il ruolo di supplente, è meglio farlo da subito in modo da aumentare le possibilità di essere contattati.

Ricordiamo inoltre che la messa a disposizione non è soggetta a vincoli legislativi ed è possibile inviarla a un numero illimitato di istituti pubblici, sempre ovviamente tenendo conto delle classi di concorso a cui il proprio titolo di studio dà accesso.

Per accedere ai ruoli di insegnante è necessario, insieme alla compilazione della domanda, allegare un diploma, laurea triennale, laurea magistrale o specialistica. Chiunque sia in possesso di altri ulteriori titoli di studio o specializzazioni ha ovviamente maggiori possibilità di essere convocato.

La candidatura online, inoltre, apre le porte a maggiori opportunità per gli insegnanti che si candidano. Oltretutto, per ogni supplenza effettuata, l’insegnante riceve un punteggio che migliora il suo posto in graduatoria, in vista di altri concorsi pubblici che potrebbero significare anche l’assunzione definitiva.

Se dovessi avere dubbi sull’argomento, non esitare a contattarci.